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la
struttura della S.Messa
La Messa è
il <<memoriale della Pasqua del Signore>>. Con queste parole si
intendono: l’ultima Cena, la morte e la risurrezione di Gesù.
Memoriale
non significa solo ricordo, commemorazione, ma significa che nella Messa, per
la potenza di Dio, è resa veramente presente oggi la Pasqua di Gesù.
La Messa è
un invito a far festa. Incontri molte persone che ti vogliono bene; ti
attende specialmente il grande amico Gesù.
Nella
Messa il popolo di Dio si raduna, sotto la presidenza del sacerdote, che
agisce "in persona di Cristo capo", per celebrare il memoriale
del Signore, cioè il sacrificio eucaristico.
Nella
Messa Cristo è realmente presente: nell'assemblea riunita in suo nome, nel
ministro (sacerdote), nella Parola, e in modo "sostanziale" e
permanente nell'Eucaristia.
Le parti
fondamentali della Messa sono due:
-
"Liturgia della Parola"
-
"Liturgia Eucaristica",
strettamente
congiunte; due mense, da entrambe le quali riceviamo istruzione e
nutrimento.
Le PARTI della MESSA:
1. RITI DI INTRODUZIONE
2. LITURGIA DELLA PAROLA
3. LITURGIA EUCARISTICA
4. RITI DI CONCLUSIONE
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Come si volge il rito
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Spiegazione del rito
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Riti di
Introduzione
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Lo scopo è di far sì che i fedeli, riuniti insieme, formino
una comunità, e si dispongano ad ascoltare con fede la Parola e a celebrare
degnamente l'Eucaristia.
"Dalla vita all'Eucaristia"
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1. Canto
d'ingresso
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- Favorisce l'unione dei fedeli
- Introduce nello spirito del tempo liturgico o della
festività
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2.
Segno di croce
Sac: “Nel nome del
Padre edel Figlio e dello SpiritoSanto”.
Tutti: “Amen”
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Esprime il senso
di tutto quello che si farà nella Messa:
- riconoscere in Cristo
morto per noi il senso della nostra esistenza
- voler vivere in
comunione con il Padre e il Figlio e lo Spirito
- accettare lo
stile di vita della croce
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3.
Saluto al popolo radunato
Sac: “II Signore sia
con voi”(o altro)
Tutti: “E con il tuo spirito”
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- Annuncia alla
comunità riunita la presenza del Signore
- manifesta la
realtà sacra della Chiesa radunata
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4.
Atto penitenziale
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Esprime la
dimensione di peccatori che ognuno si porta dietro; riconoscendosi tali si
invoca il perdono di Dio.
Il celebrante
assicura il perdono di Dio (ciò non sostituisce la Riconciliazione
sacramentale).
Esistono 3 tipi di
atti penitenziali e durante la messa ne viene usato solo uno.
Serve a cancellare
i peccati veniali.
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5.
Gloria a Dio
Tutti: “Gloria a Dio
nell’alto
dei cieli e pace in
terra agli
uomini di buona
volontà…”
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Inno antichissimo
(IV secolo), che esprime la gioia di essere salvati.
La Chiesa radunata
dallo Spirito glorifica e supplica Dio Padre e l'Agnello.
Si tralascia in
Avvento (si canterà solennemente la notte di Natale) e in Quaresima (perché
risalti di più la gioia pasquale).
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6.
Orazione (Colletta)
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Il celebrante
invita a pregare, poi lascia qualche istante di silenzio, per prendere coscienza
di essere alla presenza di Dio e per poter formulare nel cuore la preghiera
personale.
La preghiera si
dice "Colletta" perché "raccoglie" le preghiere di
tutti. "Cosa chiedo a Dio in questa Messa?".
Essa esprime il
carattere della celebrazione e a volte introduce il tema delle letture.
Il popolo fa sua
la preghiera con l'"Amen".
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LITURGIA DELLA PAROLA
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In essa Dio stesso parla al suo
popolo, manifestandogli i suoi desideri e i suo progetto d'amore, da lui rivelato
nella storia della salvezza e in particolare in Cristo.
E' la "Mensa della
Parola", dove la Parola viene ascoltata (letture), masticata (omelia),
assimilata (silenzio).
La
Parola non viene letta, ma proclamata. Chi legge impresta la sua voce a Dio
stesso per parlare agli uomini.
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1.
Letture bibliche
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Costituiscono la
parte principale della Liturgia della Parola.
Nelle letture Dio
- parla al suo
popolo
- gli manifesta il
mistero dell'amore che salva
- offre un
nutrimento spirituale.
Cristo stesso è
presente nella sua parola.
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a.
Prima lettura
(alla fine della
lettura:
lett: “Parola di Dio”
tutti:“Rendiamo
grazie a Dio”).
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E' dell'Antico
Testamento (nel Tempo di Pasqua dagli Atti degli Apostoli), ed è riferita al
Vangelo: di esso fa vedere la preparazione nella vita del popolo d'Israele.
Annuncia la salvezza che sarà realizzata pienamente in Gesù Cristo.
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b.
Salmo responsoriale
(a volte si canta ed
esprime la gioia e la lode per il dono della parola)
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E' connesso alla
prima lettura, e la sviluppa in forma di preghiera. E’ collocato tra la
prima e la seconda lettura.
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c.
Seconda lettura
(alla fine della
lettura: lett: “Parola di Dio”
tutti: Rendiamo
grazie a Dio”)
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E' tratta dalle lettere
degli Apostoli, delle quali presenta brani successivi. Non dipende dal tema
del Vangelo.
Ci pone nel
"tempo della Chiesa", nel quale la parola di Gesù è annunciata
dagli apostoli.
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d.
Versetto al Vangelo e Alleluia
(o altro canto)
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Esprime la gioia e
la lode per il dono del Vangelo.
"Alleluia"
è un'espressione ebraica che significa "lodate
Dio!". Nel
periodo di quaresima non si canta e al suo posto si può cantare: “Lode a te
o Cristo, re di eterna gloria” (o similari).
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e.
Vangelo
Prima della lettura:
Sac: “Il Signore sia
con voi”.
Tutti: “E con il tuo
spirito”.
Sac:“Dal Vangelo
secondo…”.
Tutti: “Gloria a te,
o Signore”
Alla fine del vangelo:
sac: “Parola del
Signore”
Tutti: “Lode a te, o
Cristo”
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E' la lettura più importante, come risalta da vari lementi:
- normalmente è letta dal sacerdote
- in circostanze solenni il libro del Vangelo è incensato
- si portano candele attorno al Libro
- l'acclamazione finale è differente da quella delle altre
letture, e dà lode a Cristo Signore Vangelo deriva dal greco euaggeliou leggere euanghelion)
che significa buona novella.
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3. Omelia
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Spiega le letture,
rendendole attuali, facendone comprendere il significato per l'oggi.
E' una parte
importante, attraverso la quale, nonostante i limiti del ministro, Dio
parla ancora al suo popolo.
E' bene sia
seguita da un momento di silenzio, nel quale far scendere la parola al
profondo del cuore e della vita.
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4. Professione di fede (Credo)
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- Suscita
nell'assemblea una risposta di assenso
- richiama alla
mente la "regola" della fede
- richiama il sì
del battesimo, dal momento che il Credo è
in origine una
professione di fede battesimale.
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5. Preghiera universale (o dei fedeli)
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- Con essa il
popolo esercita la sua funzione "sacerdotale" = prega per tutti
gli uomini
- Trasforma in
preghiera la Parola ascoltata. Le letture suscitano la preghiera della
comunità.
La successione
delle intenzioni sono in genere:
a. per la Chiesa
b. per i governanti
e il mondo
c. per quelli in
difficoltà
d. per la comunità
locale
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LITURGIA EUCARISTICA
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In
essa si compie ciò che fece Cristo nell'Ultima Cena, preannunciando e spiegando
il significato di ciò che sarebbe successo all'indomani, il venerdì santo.
Nella
Liturgia Eucaristica si celebra il "memoriale" della passione,
morte e risurrezione di Cristo; ossia, quegli eventi sono "ricordati e
resi attuali" ("memoriale"), perché quanti partecipano
possano riceverne i frutti.
La
Messa è quindi "il" canale attraverso cui ci giungono i frutti
della morte e risurrezione di Cristo.
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1. Preparazione dei doni
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Vengono preparati i doni che diverranno il Corpo e Sangue di
Cristo.
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a. Processione delle offerte
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Si portano le
offerte:
- anzitutto pane e
vino.
- altri doni, per
i poveri o per le necessità della Chiesa (raccolta delle offerte).
- l'offerta del
pane e del vino richiama l'offerta di sé, delle gioie, speranze, timori, sofferenze,
ecc., che ognuno è chiamato a deporre spiritualmente sull'altare.
"Cosa presento al Signore in questa Messa?".
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b.
Presentazione del pane e del vino
Sac: “Benedetto sei
tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo
pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te,
perché diventi per noi cibo di vita eterna”
Tutti: “Benedetto
nei secoli il Signore”
Lo stesso lo si fa per
il vino.
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La preghiera che
il celebrante recita nel deporre pane e vino sull'altare ringrazia e dà
lode a Dio, dal quale riceviamo tutto.
Al vino aggiunge qualche goccia d'acqua, segno "della
nostra unione con la vita divina di colui che ha voluto assumere la nostra
natura umana".
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c. "Lavabo"
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Questo rito esprime il desiderio di purificazione interiore
del celebrante e di tutti i fedeli presenti: "Lavami da ogni colpa,
purificami da ogni peccato".
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d. Preghiera sulle offerte
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Dopo l'invito alla
preghiera, l'orazione riassume l'offerta dei doni a Dio e chiede che
vengano trasformati nell'Eucaristia.
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2. Preghiera Eucaristica
Abbiamo ben 10 preghiere eucaristiche: I II III IV VA VB VC VD
IR( riconciliazione ) IIR
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Siamo al momento
centrale della Messa. E' una grande
preghiera di ringraziamento
e santificazione.
E' pronunciata dal
sacerdote, che dice le parole della consacrazione "in persona di
Cristo". Tutta l'assemblea si
unisce nella lode
e nell'offerta del sacrificio ("sacerdozio
comune" del
cristiano).
Le varie parti
della Preghiera Eucaristica:
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a.
Prefazio (o Azione di grazie)
Sac: “Il Signore sia
con voi”
Tutti: “Econ il tuo
spirito.
Sac: “In alto i
nostri cuori”
Tutti: “Sono rivolti
al Signore”
Sac: “Rendiamo grazie
al Signore nostro
Dio”
Tutti: “E’ cosa buona
e giusta”
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Glorifica Dio
Padre e lo ringrazia per tutta l'opera della salvezza o per qualche suo
aspetto particolare, a seconda del momento liturgico.
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b.
"Santo"
Tutti: “Santo,
Santo, Santo il
Signore Dio
dell’universo…”
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Tutta l'assemblea si
unisce con questo canto, tratto dalla Bibbia: lodiamo Dio con le parole che
lui stesso ci ha donato.
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c.
Invocazione dello Spirito Santo (Epìclesi)
Sac: “…santifica
questi doni con l’effusione del tuo Spirito,
perché diventino il
corpo e il sangue di Gesù Cristo”.
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Lo Spirito Santo
viene invocato sui doni, perché divengano
il Corpo offerto e
il Sangue versato di Cristo.
Lo Spirito viene
invocato anche sui presenti, perché nella
partecipazione al convito
siano anch'essi trasformati nell'unico Corpo di Cristo che è la Chiesa.
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d.
Racconto dell'istituzione e consacrazione
Sac: “…Prendete, e mangiatene
tutti: questo è il
mio Corpo
offerto in
sacrificio per voi…”
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Si attualizza e si
compie il Sacrificio della croce, che Cristo stesso istituì nell'Ultima
Cena.
Le parole di
Cristo sono pronunciate dal sacerdote in persona di (= "a nome e con
la potenza e l'autorità") Cristo stesso; ciò in forza del mandato che
Cristo diede agli apostoli di perpetuare questo mistero d'amore attraverso
la celebrazione dell'Eucaristia.
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e.
Memoria della Pasqua di Cristo (Anàmnesi)
Sac: “Celebrando il memoriale della morte e
risurrezione del Tuo Figlio…” (Es:
IIª Pregh.Euc.)
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Vengono ricordati
i momenti della Pasqua di Cristo: passione, morte, risurrezione, ascensione
al cielo, dono dello Spirito. Essi tutti sono resi attuali nell'Eucaristia.
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f.
Offerta
Sac: “… ti offriamo Padre, il pane della vita e il
calice della
salvezza…
Ti preghiamo umilmente:
per la comunione al corpo e sangue
di Cristo lo Spirito
Santo ci riunisca in un solo corpo”.
(es: IIª Pregh. Eucar.)
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La Chiesa offre al
Padre nello Spirito Santo Cristo che si fece vittima per noi.
Qui tutti i
presenti son chiamati a offrire sé stessi e tutto ciò che alla
presentazione dei doni hanno deposto ull'altare.
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g.
Intercessioni
Sac: “Ricordati, Padre della
tua Chiesa….dei
nostri fratelli
(defunti)…di noi
tutti abbi misericordia…”
(es: IIª Pregh. Eucar.)
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L'offerta del sacrificio
di Cristo è fatta per tutta la Chiesa, in comunione gerarchica con il papa
e il proprio vescovo.
Si prega per tutti
i membri della Chiesa, vivi e defunti.
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h.
Lode conclusiva (dossologia)
Sac:“Per Cristo, con
Cristo e in Cristo,
a te, Dio Padre
onnipotente,
nell’unità dello
Spirito Santo,
ogni onore e gloria
per tutti i secoli dei secoli”.
Tutti: “AMEN”
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Esprime la
glorificazione di Dio.
- A tutta l'opera
di salvezza, donata da Dio agli uomini,
corrisponde qui la
glorificazione del Padre per mezzo di Cristo nello Spirito. Il movimento
discendente dei doni ritorna a Dio nel movimento ascendente della lode.
- Si prepara così
la glorificazione totale di Dio della fine dei tempi, quando Cristo
consegnerà al Padre ogni cosa e Dio sarà "tutto in tutti".
L'assemblea
risponde con l'acclamazione dell'Amen
(grande Amen):
attraverso esso esprime la sua artecipazione
attiva alla
Preghiera Eucaristica.
N.B.: A celebrare la Messa non è il solo
sacerdote, ma tutta l'assemblea, presieduta dal sacerdote: "Ti
rendiamo grazie - noi assemblea - perché ci hai ammesso alla tua presenza a
compiere il servizio sacerdotale".
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3.
Riti di Comunione
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Poiché la Messa è
un convito pasquale, la partecipazione
piena si ha facendo
la comunione (chi ne ha le disposizioni), ricevendo il Corpo e Sangue di
Cristo come cibo spirituale.
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a.
Padre Nostro
Tutti: “Padre
nostro, che sei
nei cieli…”
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Con esso chiediamo
il pane quotidiano (riferimento anche al pane eucaristico) e la
purificazione dei peccati, in modo che "i santi doni vengano dati ai
santi".
Non è tanto la
preghiera della fraternità, quanto dell'invoca-zione forte al Padre perché
compia il suo disegno di amore. Per questo i fedeli sono invitati a
recitarlo con le mani alzate, in atteggiamento di richiesta.
Si conclude con
una preghiera: essa sviluppa l'ultima domanda del Padre Nostro.
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b.
Rito della Pace
Sac: “La pace del Signore sia sempre con voi”.
Tutti: “E con il tuo spirito”
Sac: “Scambiatevi un segno di pace”
(o altre formule)
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Implora la pace e
l'unità per la Chiesa e il mondo.
Lo scambio di pace
vuole far esprimere ai partecipanti l'amore vicendevole e il perdono
reciproco: "se ti presenti all'altare e ti ricordi che tuo fratello ha
qualcosa contro di te...".
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c.
Frazione del pane e "Agnello di Dio"
Tutti: “Agnello di Dio che togli
i peccati del mondo…”
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L'unico pane viene
spezzato perché se ne possa mangiare tutti.
Significa che
attraverso la comunione noi, pur essendo molti, diventiamo un corpo solo in
Cristo.
Mentre viene
spezzato il pane si canta l'Agnello di Dio: è un'ul-teriore invocazione di
tipo "penitenziale", che viene rivolta a Dio subito prima di
ricevere l'Eucaristia.
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d.
"Immixtio"
Sac. (sottovoce): “Il Corpo e il Sangue di Cristo,
uniti in questo
calice, siano per
noi cibo di vita eterna”.
Sac. (sottovoce): “La comunione con il tuo Corpo e
il tuo
Sangue, non diventi
per me giudizio di condanna, ma per
tua misericordia sia
rimedio e difesa dell’anima e del corpo”
(o un’altra formula
presente nel messale)
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Un frammento di
pane viene posto nel calice.
Questo rito nasce
nella Chiesa romana nel primo millennio:
il papa mandava a
chi celebrava l'Eucaristia nelle parrocchie un frammento dell'Eucaristia,
come segno di comunione con lui, e il ricevente, ponendolo nel calice, si
comunicava anche alla stessa Eucaristia del papa. E' quindi un gesto che
esprime la comunione con il proprio vescovo e con il papa.
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e.
Presentazione dell'Eucaristia ai fedeli
Sac: “Beati gli invitati alla cena del Signore. Ecco
l’Agnello
di Dio che toglie i
peccati del mondo”.
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Tutti: "O
Signore, non son degno..": un ultimo gesto di umiltà, e al tempo
stesso esprime la fede in Cristo che ha il potere di liberarci dal male con
la sua potenza.
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f.
Comunione
Sac: “Il Corpo di
Cristo”
Com.: “Amen”
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Mangiare il Corpo
e bere il Sangue di Cristo ha un
significato molto
ricco:
- riceviamo nuovamente, trasformati
dallo Spirito, i dono che avevamo offerto: la nostra vita ci viene ridonata
trasfigurata attraverso la croce e la risurrezione di Cristo
- accettiamo in noi e come Signore
della nostra vita Gesù, che si è offerto per noi
- accettiamo quindi il suo stile di
vita, di donazione totale a Dio e ai fratelli, come nostro
- l'Eucaristia ci dà la forza di
vincere il male che rattrista la nostra vita
- diciamo a Dio la nostra fede che
è lui la forza per vincere il nostro peccato
- veniamo edificati come
Chiesa-Corpo-di-Cristo, veniamo resi una cosa sola da Dio
- esprimiamo la nostra
disponibilità a essere un solo corpo con i fratelli che con noi celebrano
l'Eucaristia
- non solo con loro ma con tutta la
Chiesa
- in particolare con il nostro
vescovo e con il papa
- veniamo nutriti da Cristo stesso,
la linfa vitale dello Spirito scorre in noi (cf la vite e i tralci)
- l'Eucaristia che mangiamo è una
"caparra" che Dio ci dà per la vita eterna che riceveremo
attraverso la nostra morte.
Cristo ha detto
nell'Ultima Cena: "Prendete e mangiatene TUTTI":
- chi è in comunione con Cristo non
solo può, ma è invitato
caldamente da Cristo stesso a mangiare l'Eucaristia
- chi ha rotto la comunione con Cristo
non può fare la Comunione eucaristica: porrebbe un gesto che non
corrisponde a verità. "Chi mangia il corpo del Signore senza esserne
degno mangia e beve la sua condanna" (S. Paolo)
- chi, pur non avendo rotto la
comunione con Cristo, si sente "freddo" nei suoi confronti,
chieda anche con la comunione eucaristica la grazia di riprendere con
entusiasmo il cammino di fede
- chi vive situazioni che non sono
di peccato grave, ma che rappresentano compromessi con Cristo, faccia la
comunione eucaristica se vuole iniziare un cammino di superamento di quei
compromessi.
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g.
Silenzio di ringraziamento
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Ognuno nel
silenzio del suo cuore "fa festa" a Cristo che è
venuto in lui, lo
adora come proprio Dio e si intrattiene a
dialogare con lui.
Un canto può esprimere
la gioia di essere uniti e il ringrazia-mento per quanto ricevuto.
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h.
Preghiera dopo la comunione
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Chiede che
maturino nella vita i frutti del mistero celebrato.
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Riti di
Conclusione
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"Dall'Eucaristia
alla vita"
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1.
Saluto del celebrante
Sac: “Il Signore sia
con voi”.
Tutti: “E con il tuo
spirito”.
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Il saluto annuncia
la presenza di Cristo nell'assemblea che si disperde per le vie del mondo.
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2.
Benedizione
Sac: “Vi benedica Dio
onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo”.
Tutti: “Amen”
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Nell'Antico
Testamento "benedire" = "rendere fecondo".
Viene chiesto a
Dio di donare la sua fecondità nella nostra vita di cristiani. Ciò è
espresso esplicitamente nelle Benedizioni solenni.
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3.
Congedo
Sac: “La messa è finita: andate in pace” (o
altre formule)
Tutti: “Rendiamo
grazie a Dio”
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Si scioglie
l'assemblea, non perché sia finito tutto, ma perché viene l'ora di portare
frutto nel mondo attraverso una presenza santa, come testimoni e
annunciatori di Cristo risorto.
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I NOMI DELLA MESSA
MESSA :
vuol dire «missione», «invio». Il Signore ci congeda alla fine della
Messa e ci manda nel mondo a continuare quello che abbiamo celebrato: la
nostra fede, la nostra comunione con lui, la fratellanza tra gli uomini.
EUCARISTIA:
vuoi dire «ringraziamento». Gesù, infatti, al momento di istituire
questo sacramento, «rese grazie a Dio». La Messa è perciò azione di grazie,
una grande lode a Dio per i beni che ci ha dato, per i prodigi che ha
operato per noi. Il più grande dono di Dio è Gesù che offre la sua vita per
noi.
CENA
del SIGNORE (o banchetto):
l'Eucaristia è un raduno di amici attorno alla stessa mensa. Gesù è l'ospite che ci in vita alla sua
cena e ci «serve» a tavola, facendosi lui stesso cibo per nutrirci.
SACRIFICIO
di ALLEANZA:
Gesù sacrifica se stesso offrendoci la sua vita e facendo di noi degli
alleati per realizzare il grande progetto della salvezza.
MISTERO
PASQUALE:
mistero vuoi dire «azione di Dio» che l'uomo può percepire solo
nella fede. La più grande azione di Dio è la salvezza operata attraverso la
Pasqua di Gesù. Ogni Messa è Pasqua, cioè passaggio dalla schiavitù alla
libertà, dall'egoismo all'amore, dalla morte alla vita.
FRAZIONE
del PANE :
così chiamavano l'Eucaristia i primi cristiani, per indicare che il
mangiare insieme il«pane per tutti» è fare comunione con i fratelli, nell'unica
fede del Signore.
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n parti fisse n parti variabili
Riti
di introduzione
q Antifona di Ingresso o canto di Ingresso
q Saluto del Celebrante
q Atto penitenziale
q Signore Pietà
q Gloria
q Colletta
Liturgia
della Parola
q prima lettura
q salmo responsoriale
q seconda lettura
q Vangelo
q omelia
q Professione di Fede
q Preghiera dei fedeli
Liturgia
Eucaristica
q Offertorio
q Orazione sulle offerte
q Preghiera Eucaristica
q Padre Nostro
q Agnello di Dio
q Antifona di Comunione
q Orazione finale
Riti
di Conclusione
q Benedizione
q Congedo
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