Parrocchia di S. Ambrogio in Mignanego (GE |
la pagina dei ragazzi |
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Come si riconosce oggi un
testimone di Cristo? Quali sono i frutti che lo Spirito Santo produce in noi?
Come accoglierli e renderli fecondi? L’apostolo Paolo ci ricorda: “I frutti dello Spirito sono: amore, gioia, pace,
pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. (Gal 5,22) Egli indica anche la via per
accogliere questi frutti e manifestarli: “Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete
portati a soddisfare i desideri della carne”. (Gal 5,16) È questo il modo per portare
nel mondo il buon profumo di Cristo con la nostra testimonianza, e per
servire i fratelli come ha fatto Gesù, che non è venuto per essere servito,
ma per servire. La storia della Chiesa ci
offre molti modelli di persone che docili allo Spirito Santo hanno vissuto in
varie situazioni la novità del Vangelo. |
Benedetta Tu fra le tutte le donne |
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Maria, la
vergine madre, è colei che ha risposto nel modo più perfetto ai doni dello
Spirito Santo. Seppe
accogliere la parola di Dio in ogni situazione della sua vita. Come sposa e
come madre ha conosciuto povertà, esilio e sofferenza ed è diventata la donna
forte, modello perfetto per gli uomini e le donne di ogni tempo. A tutti Maria offre la sua sollecitudine e
il suo amore. Il suo canto di lode a Dio tramandatoci dall’evangelista Luca è
divenuto preghiera di lode e di speranza per tutta la Chiesa, voce di tutti i
popoli che rendono gloria al Padre che è nei cieli. L’anima
mia magnifica il Signore e
il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché
ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora
in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi
cose ha fatto in me l’Onnipotente e
Santo è il suo nome: di
generazione in generazione la sua misericordia si
stende su quelli che lo temono. Ha
spiegato la potenza del suo braccio, ha
disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha
rovesciato i potenti dai troni, ha
innalzato gli umili; ha
ricolmato di beni gli affamati, ha
rimandato a mani vuote i ricchi. Ha
soccorso Israele, suo servo, ricordandosi
della sua misericordia, come
aveva promesso ai nostri padri, ad
Abramo e alla sua discendenza, per sempre. (Lc 1,46-55) |
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San
Francesco d’Assisi |
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Nacque verso il 1182. Ancora giovane rinunciò agli
affari e ai beni che suo padre possedeva per vivere in povertà assoluta e
servire così la Chiesa. Per paesi e città, fino a Roma, Francesco e i suoi
compagni annunziavano la perfetta letizia che sta nella povertà e
nell’umiltà. |
Santa
Caterina da Siena |
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Nel XIV secolo il mondo cristiano viveva momenti
difficili; l’odio provocava lotte e divisioni. Caterina, piena di coraggio,
intraprende viaggi, scrive lettere ai grandi del suo tempo, si fa araldo di
pace nelle città divise e in guerra tra loro. Caterina si reca anche dal Papa
ad Avignone, per convincerlo a tornare a Roma. Con lui parla con franchezza;
per lui esprime venerazione e affetto e lo chiama il dolce Cristo in terra. |
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San
Domenico Savio |
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È nato a Riva di Chieri (Torino), e viene accolto
fanciullo da don Bosco nel suo oratorio a Valdocco. Accoglie pienamente i
suoi insegnamenti. Affascinato dall’ideale di santità gioiosa di don Bosco,
esprime il suo ideale di vita in alcuni motti: “la morte ma non peccati”; “la santità consiste nello stare molto allegri”; “non sarò contento se non mi farò santo”. È morto giovanissimo ed è stato riconosciuto santo. |
Santa
Francesca Cabrini |
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Verso la fine del secolo scorso una grave crisi
economica travagliava il nostro paese. Migliaia di italiani erano costretti
ad emigrare oltre oceano, in cerca di lavoro. Attenta a questo grave
problema, Francesca Cabrini, una maestra di origine lombarda, decise di
dedicare la vita a servizio degli emigrati, non solo con buone parole, ma con
un’opera di carità attiva, energica e volenterosa. A 39 anni, nel 1889 si
fece lei pure emigrante. Attraversò l’oceano più di trenta volte, per stare
vicino a questi fratelli; li segui nei quartieri poveri, ai margini delle
metropoli degli Stati Uniti d’America, li visitava nelle fabbriche e nelle
miniere. “Per salvare l’anima, diceva, è necessario prendersi cura anche del
corpo”. |
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Mahatma Gandhi |
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Il 30 gennaio 1948 un estremista assassinava a colpi
di pistola il Mahatma Gandhi, la grande anima della libertà indiana,
apostolo della non violenza. Sotto la sua guida il popolo indiano conquistò
l’indipendenza dal dominio inglese. Fu una strana lotta, nella quale più
forti delle armi si dimostrarono la disobbedienza civile e i digiuni di
protesta. Gandhi aveva una voce debole ed una grande
timidezza, ma credeva nell’amore e nella comprensione reciproca. Conosceva la
Bibbia ed era affascinato dalla persona di Gesù, anche se non era cristiano.
Di lui parlava così: “Cristo è la più grande sorgente di forza spirituale che
l’uomo abbia conosciuto. Egli è l’esempio più nobile di uno che desidera dare
tutto senza chiedere nulla”. |