Parrocchia
di S. Ambrogio in Mignanego (GE) |
Introduzione
alla Bibbia / 10 |
i libri della Bibbia : i Libri storici / 2 |
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1 e 2
Cronache Autore:
anonimo Data: 5°
secolo a.C. Contenuto I libri delle Cronache da molti sono considerati
noiosi a causa di tutte le genealogie che contengono e perché presentano lo
stesso materiale dei libri dei Re. Non è una ripetizione inutile? Uno sguardo
più attento, tuttavia, rivela l'importanza di queste Cronache. Per una
adeguata comprensione del testo occorre tenere presente che la Bibbia è stata
scritta con un intento religioso, non come trattato politico o storico.
Questo non significa che non contenga vicende storiche o che i fatti riferiti
non siano veri, ma che quanto viene riferito ha una sua motivazione
principalmente religiosa. L'importanza delle genealogie va
ricercata nel fatto che il futuro Messia sarebbe stato una persona umana.
Questi elenchi documentano la storia familiare del popolo di Dio nel suo
insieme, dal quale doveva discendere il Messia, nonché della sua famiglia in
particolare. Le genealogie sono importanti anche perché mostrano la fedeltà
di Dio attraverso i secoli. Le sue promesse possono essere verificate
consultando questa documentazione. I libri delle Cronache trattano la
storia di Giuda più diffusamente di quella di Israele. Questo perché è in
Giuda che si trova la famiglia di Davide, dalla quale sarebbe venuto il
Messia. Il regno settentrionale di Israele viveva praticamente in uno stato
di anarchia, con assassini e ribellioni all'ordine del giorno. In Giuda invece esisteva una certa
stabilità, con regnanti che appartenevano alla stessa dinastia. Le Cronache
spiegano questa situazione con la fedeltà a Dio mantenuta dal regno
meridionale e con l'apostasia prevalente nel regno settentrionale. Non è che
Dio non amasse il popolo d'Israele: vi inviava un profeta dopo l'altro per
indurlo al ravvedimento. Ma il popolo non rispondeva, e la distruzione del
regno nel 722 a.C. fu dovuta alla sua testardaggine e durezza di cuore. Notevole rilievo è dato anche agli
aspetti religiosi della storia di Giuda. Molto spazio è dedicato al Tempio,
al culto, ai sacerdoti, e ai Leviti, e vengono sottolineate le riforme
religiose messe in atto da Ezechia. Spunti
teologici Le Cronache presentano alcuni
importanti temi teologici. In primo luogo si nota la centralità
del culto. Molto spazio è dedicato al Tempio, perché esso doveva occupare un
posto centrale nella vita del popolo di Dio. Lo stesso principio è valido
anche oggi. Dove il culto è assente o è praticato superficialmente, sia a
livello personale che nazionale, la morte spirituale sta in agguato dietro
l'angolo. Secondo, è messa in evidenza la
fedeltà di Dio. In tutto il periodo in cui il comportamento della nazione non
meritava altro che castighi, Dio tenne fede alle promesse (ai tempi
dell'Antico Testamento chiamate «alleanza») fatte al suo popolo. Dio tiene
fede ai termini dell'alleanza ancor oggi. Terzo, la giustizia di Dio è anche
troppo palese. Per quanto gli dispiacesse doverlo fare - e l'Antico
Testamento lo dice chiaramente - Dio non aveva altra scelta che punire il suo
popolo. Questo deve servire da monito anche a noi. Dio non ha i suoi
favoriti: tutti saranno benedetti e castigati con lo stesso metro. Infine è evidenziata la necessità
della vigilanza continua. Troppo spesso ci preoccupiamo di ciò che potrebbe
accadere o del domani. Ciò che dobbiamo fare invece è vigilare oggi. Israele
e Giuda non hanno mai imparato questa lezione, e la conseguenza fu la loro
distruzione. Noi possiamo risparmiarci questa sorte se solo riusciamo a
imparare dal loro tragico esempio.
Esdra Autore: Esdra Data: 5°
secolo a.C. Contenuto In seguito alla distruzione del regno
settentrionale di Israele nel 722 a.C. la popolazione fu dispersa in tutto il
mondo antico e se ne persero le tracce. La regione fu invasa dagli Assiri e
da altri popoli stranieri, divenuti poi i Samaritani dei tempi di Gesù.
Quando invece cadde il regno meridionale di Giuda nel 587 a.C., quasi tutta
la popolazione fu fatta prigioniera e deportata in esilio a Babilonia.
Trovandosi radunati in un sol luogo, i prigionieri poterono conservare la
loro identità nazionale. Anche se la vita in esilio era dura, il pensiero e
il ricordo di Gerusalemme li sostenne durante tutto questo periodo, fino a
quando Ciro, re di Persia, concesse loro il permesso di rimpatriare. Il Salmo
136 è una stupenda, seppur triste, rievocazione del periodo dell'esilio. Il libro di Esdra inizia con l'editto
di Ciro che autorizza il popolo di Giuda a far ritorno in patria. Esdra era
uno degli incaricati a guidare un gruppo di esiliati nel viaggio di ritorno
per ristabilirsi nella loro terra. Questa prima ondata di rimpatriati,
che giunsero in Palestina verso il 530 a.C., dovette affrontare mille
difficoltà. Dovevano ricostruire le città, costruire nuove mura, dissodare
nuovamente la terra, costruire case, in breve rifarsi una nuova vita; il
tutto tra le ostilità della popolazione che nel frattempo si era insediata
nella regione. Fu ricostruito anche il Tempio, che fu dedicato nel 516 a.C.
Esdra, di ritorno da Babilonia con un nuovo gruppo di esiliati, fu allarmato
nel trovare il gruppo venuto in precedenza tanto scoraggiato. Esdra attuò una
riforma religiosa e morale e per un certo tempo la vita fu più tollerabile. Spunti
teologici Il valore religioso del libro sta in
questo insegnamento: anche se la vita non è sempre facile, può tuttavia
essere vissuta bene con l'aiuto di Dio. Le lotte che dovette affrontare il
popolo di Dio sembravano insuperabili, ma giorno per giorno riuscì a
superarle. La sua forza veniva dal Signore. Se riusciamo a imparare questa
lezione, anche noi avremo successo. Nessuno sa quali difficoltà può
riservarci il domani, ma la meditazione sul libro di Esdra può infonderci
nuova fiducia. Dio non è cambiato, anche se il modo in cui egli attua i suoi
disegni oggi può essere diverso da allora.
Neemia Autore: Neemia Data: 5°
secolo a.C. Contenuto Questo libro per certi aspetti è
parallelo a quello di Esdra. Neemia era un funzionario molto stimato alla corte
del re di Persia, ma era anche impegnato nei confronti della sua nazione e
del suo popolo. Venuto a conoscenza delle difficoltà in cui versavano i
rimpatriati in Palestina, chiese al re il permesso di andare a Gerusalemme
per aiutarli. La sua preoccupazione maggiore era la ricostruzione delle mura,
senza le quali la città restava indifesa. Neemia doveva essere un uomo molto
energico e con un carattere carismatico, poiché nell'arco di 52 giorni le
mura furono ricostruite. Egli tuttavia non trovò distrutte solo
le mura, ma anche la vita della popolazione. C'era un diffuso scoraggiamento,
i comandamenti di Dio erano trasgrediti e il lassismo era penetrato anche tra
i sacerdoti. La situazione non era molto migliore di quanto lo fosse prima
della catastrofe dell'esilio. Neemia quindi ritenne assolutamente necessario
adottare provvedimenti concreti per porre rimedio a tale situazione. I
provvedimenti consistevano in una radicale riforma religiosa e morale che
doveva riportare il popolo, gli stranieri che abitavano nella regione e i
sacerdoti a vivere secondo i comandamenti di Dio. Neemia aveva un temperamento in netto
contrasto con quello di Esdra, con il quale si trovò a lavorare. Mentre Esdra
aveva il carattere calmo dello studioso, Neemia era un uomo d'azione che non
avrebbe esitato ad affrontare qualunque ostacolo, se fosse stato necessario.
Lavorando insieme i due uomini portarono a termine il loro compito. Spunti
teologici In questo libro troviamo due temi
significativi. Primo, il pericolo di scivolare indietro
è sempre in agguato. Dobbiamo stare sempre all'erta. Se lo scoraggiamento
colpì il popolo d'Israele, può colpire chiunque. Secondo, Dio per la sua opera utilizza
persone che non sono necessariamente della stessa indole. Esdra e Neemia
erano caratteri molto diversi, ma Dio li utilizzò entrambi. E può utilizzare
anche noi, se lo consentiamo.
Ester Autore: Ester Data: 5°
secolo a.C. Contenuto li libro di Ester narra una semplice
storia ambientata in Persia, dove si trovavano ancora i Giudei che non avevano
fatto ritorno in Palestina dopo l'editto di Ciro. Per oltre 1000 anni infatti
la più grande concentrazione di Ebrei al di fuori della Palestina fu nella
regione dove i loro antenati erano stati portati in esilio. Il re persiano Assuero aveva sposato
una Giudea di nome Ester; un giorno essa venne a conoscenza di un complotto
ordito da Aman, il primo ministro, per sterminare tutti gli Ebrei. Le
iniziative di tipo genocida nell'antichità erano assai diffuse e sono
continuate fino ai nostri giorni, come si è visto nella Germania nazista e
altrove. Quando Ester e suo zio Mardocheo svelarono il complotto di Aman al
re Assuero, Aman fu deposto e sostituito da Mardocheo. Tutti quelli che
avevano preso parte al piano fallito furono condannati e i Giudei evitarono
fortunosamente lo sterminio. Per commemorare l'avvenimento fu istituita la
festa chiamata Purim. Spunti
teologici Alcuni hanno mosso obiezioni
sull'inclusione di questo libro nella Bibbia, perché non contiene alcun
elemento teologico di una certa importanza e in esso Dio non viene mai
nominato. Il contenuto religioso tuttavia è presente: si trova sotto la
superficie anziché essere palese. Il punto principale è che la vita ordinaria
non è dopotutto così ordinaria, ma piena di una significanza eterna. Gli
eventi sono inquadrati in uno schema normale di causa ed effetto, uno schema
però che è tutto intessuto dei segreti piani di Dio. Le scelte umane
rivestono grande importanza e hanno profonde radici, sia nel bene che nel
male. Il libro di Ester ci ammonisce: guardatevi attorno e non lasciatevi
ingannare dalle apparenze; accadono più cose di quello che pensate.
[tratto da : "Guida allo studio
della Bibbia" a cura di Walter A. Elwell - Ed. Elle Di Ci - 1997] |