Parrocchia di S. Ambrogio in Mignanego (GE)

 

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Introduzione alla Bibbia / 18

 

i libri della Bibbia : Atti degli Apostoli

 

 

 Atti degli Apostoli

La seconda parte dei Nuovo Testamento è costituita da un solo libro, gli Atti degli Apostoli, che narra la storia della Chiesa primitiva, dall'ascensione di Gesù alla

prgionia dell'apostolo Paolo a Roma. Gli Atti sono la storia della diffusione del Vangelo da Gerusalemme alla Giudea, poi alla Samaria e infine alle più remote parti del mondo allora conosciuto (Atti 1,8). Ancor oggi i cristiani sono chiamati a proseguire la diffusione della buona notizia nel mondo attraverso la testimonianza evangelica.

 

 

   Atti degli Apostoli

 

Autore: Luca

Data: c. 65 d.C.

 

Contenuto

Luca scrisse il libro degli Atti come continuazione della sua storia della Chiesa. Nel primo volume, il Vangelo, aveva narrato la vita di Gesù e l'istituzione del cristianesimo mediante la sua morte e risurrezione. Nel secondo volume, gli Atti degli Apostoli, riprende la storia dall'ascensione di Gesù al cielo e prosegue con la diffusione del Vangelo da Gerusalemme fino a Roma, dove il libro termina. Non si sa se Luca avesse intenzione di proseguire l'opera fino alla morte degli ultimi apostoli. È possibile che il lavoro sia stato interrotto dalla morte dell'autore.

Non è difficile scoprire i motivi che hanno indotto Luca a scrivere il libro degli Atti.

Primo, egli voleva presentare i fatti relativi alla nascita del nuovo movimento. Sul conto del cristianesimo circolavano voci non rispondenti a verità, e Luca voleva correggere eventuali interpretazioni errate.

Secondo, probabilmente voleva dimostrare a Teofilo, al quale il libro è dedicato, che in qualità di funzionario dello Stato non aveva nulla da temere per quanto riguardava le attività dei cristiani. E vero che quando il cristianesimo si stabiliva in certi luoghi ne seguivano tumulti; ma la colpa non era dei credenti, che cercavano di vivere in pace e nell'osservanza della legge. Normalmente erano i pagani che sollevavano proteste e tumulti.

Terzo, Luca voleva dimostrare in che modo i due principali ispiratori del cristianesimo, Pietro e Paolo, esercitavano il loro ministero. Approfittando di alcune incomprensioni sorte tra i due, alcuni cercavano di stabilire chiese separate. Luca si senti in dovere di dimostrare che non erano in opposizione l'uno contro l'altro, anzi erano d'accordo sul punto principale della questione, ossia sul fatto che non era necessario per i Gentili diventare ebrei per poter poi diventare cristiani; e in ciò avevano l'appoggio del resto della Chiesa (15,1-21).

Infine, Luca voleva documentare la diffusione del Vangelo partendo da Gerusalemme, attraverso la Siria, all'Asia Minore, alla Macedonia e alla Grecia (in Europa), e infine a Roma. (Vedi le mappe alle pp. 269-272). Era desiderio di Paolo portare il Vangelo a tutti i popoli, e i viaggi erano la realizzazione del suo sogno. Per ironia della sorte, Paolo si trovò a visitare Roma come prigioniero anziché come uomo libero, ma egli seppe vedere in ciò la volontà di Dio: in una maniera o nell'altra voleva andare a Roma, e Dio scelse di mandarvelo in catene. Cosi Paolo, il prigioniero, predicava la libertà in Cristo.

Il libro si può dividere in due parti: la prima espone avvenimenti verificatisi a Gerusalemme e dintorni (1,1-12,25); la seconda parte parla della diffusione del Vangelo in altri luoghi (13,1-28,31).

 

 

Spunti teologici

La prima parte del libro degli Atti contiene alcuni temi teologici di grande importanza. IL messaggio è radicato nell'Antico Testamento, com'era da aspettarsi, perché la predicazione è rivolta principalmente agli Ebrei. Viene inoltre dato grande rilievo alla morte e risurrezione di Gesù. Questo fatto poteva essere sottolineato con forza perché gli avvenimenti si erano svolti sul posto e molti li ricordavano ancora assai bene. Veniva inoltre posto l'accento sul giudizio imminente e sulla fine del mondo. IL giudizio sarebbe venuto più presto di quanto molti prevedevano, con la caduta di Gerusalemme nel 70 d.C. Infine il messaggio contiene un forte richiamo alla penitenza e alla fede.

Nella seconda parte del libro si trovano nuovi temi teologici in aggiunta a quelli riscontrati nella prima parte. Dato che il Vangelo si era diffuso oltre i confini della Palestina, era necessario seguirne gli sviluppi se si voleva che la Chiesa continuasse a crescere. Non è sufficiente predicare il Vangelo e poi partire; è necessario assicurarsi che siano soddisfatte le esigenze contingenti della Chiesa. La Chiesa deve inoltre avere una struttura organizzativa; essa non è un luogo dove chiunque possa fare quello che crede o comandare dispoticamente: è un luogo dove lo Spirito di Dio dirige la vita e il culto in maniera ordinata attraverso adeguate strutture organizzative. Paolo quindi ritorna a visitare le chiese.

Infine, si dovevano trovare nuovi metodi per esprimere il messaggio. Dato che la maggior parte dei convertiti al di fuori della Palestina erano Gentili, essi non avevano dimestichezza con l'Antico Testamento e con le idee in esso contenute. Era necessario escogitare nuovi modi di comunicazione, senza peraltro alterare la natura essenziale del Vangelo. Ciò che hanno fatto i primi missionari descritti nel libro degli Atti è un esempio che tutti dovremmo seguire.

 

 

Schema

1. Primo periodo della Chiesa   

1,1-2,47

2. IL vangelo predicato a Gerusalemme

3,1-7,60

3. Diffusione del vangelo a Samaria, Giaffa, Cesarea e Antiochia

8,1-12,25

4. Viaggi missionari di Paolo    

13,1-21,16

5. Arresto di Paolo e viaggio a Roma

21,17-28,31

 

[tratto da : "Guida allo studio della Bibbia" a cura di Walter A. Elwell - Ed. Elle Di Ci - 1997]

 

 

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