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i n d i c e |
I - Dalla prima Comunità Cristiana frammenti di Credo
nel Nuovo Testamento Simboli di Fede in
Occidente e in oriente Simboli di Nicea e
Costantinopoli II - Epoca moderna III - epoca contemporanea |
Le due formule di professione
di Fede più comunemente conosciute, soprattutto per il frequente uso nella
Liturgia, sono "il Simbolo
Niceno-Costantinopolitano" e il "Simbolo Apostolico";
quest'ultimo più antico; A quando risale la sua composizione? Il racconto di
Ruffino, non documentato nella sua fondatezza ma molto diffuso nei primi
secoli, si riferisce proprio a questa formula e contiene un messaggio: la
continuità fra la Fede degli Apostoli e il "Simbolo" risalente con
sicurezza alla fine del IV secolo. "SIMBOLO" Due sono le radici di
derivazione del termine: 1. Simbolum (dal greco: sÚmbolon) = 'segno
distintivo'; 2. Collatio (dal greco: sumbol») = 'raccolta'; Tutte
e due si addicono al testo di professione di Fede; Il primo in quanto segno
distintivo della Fede del Cristiano, in quanto testo ufficiale e autorevole;
Il secondo in quanto raccoglie i diversi contenuti della Fede, ma anche in
quanto unisce e accomuna i credenti che professano quella stessa Fede. Questa antologia di testi di
"professione di Fede", a partire dai libri del Nuovo testamento ai
nostri giorni non si prefigge uno studio teologico, nè liturgico, ma solo una
raccolta significativa dalla quale possono emergere almeno tre conclusioni: r La
prima è il fatto stesso di una successione di continuità nei contenuti della
Fede, sempre più articolati e rispondenti alle diverse esigenze poste nelle
diverse epoche storiche; r I
Cristiani, fin dalla prima generazione, sentono l'esigenza di una
"Regola della Fede" per indicare in modo autorevole ed ufficiale i contenuti e i modi del loro
"Credere"; r Immutabili nei contenuti ma
variabili nel linguaggio, rispondente ai diversi contesti culturali in cui i
cristiani vivono. |