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i n d i c e

 

 

I - Dalla prima Comunità Cristiana

frammenti di Credo nel Nuovo Testamento

i Padri apostolici 02

S. Giustino 02

S. Ireneo 03

Tertulliano 04

S. Ippolito - Origene 05

Simboli di Fede in Occidente e in oriente 06

Simboli di Nicea e Costantinopoli 07

II - Epoca moderna

il Credo di M. Lutero

la Confessione di Augusta

III - epoca contemporanea

formule a sfondo catechistico

altre formule

 

 

 

 

"Quando furono sul punto di congedarsi, (gli Apostoli) stabilirono prima una norma concordata per la loro futura predicazione, per non trovarsi, separati come sarebbero stati, ad annunciare dottrine differenti alle genti che invitavano a credere in Cristo. Si riunirono perciò in un solo luogo e, pieni di Spirito Santo, compilarono, come ho detto, questo breve simbolo della loro predicazione futura, dando ciascuno il contributo che riteneva migliore; e stabilirono che lo avrebbero trasmesso ai credenti come insegnamento normativo".

Ruffino (a. 404) Ö

 

 

Le due formule di professione di Fede più comunemente conosciute, soprattutto per il frequente uso nella Liturgia,  sono "il Simbolo Niceno-Costantinopolitano" e il "Simbolo Apostolico"; quest'ultimo più antico; A quando risale la sua composizione? Il racconto di Ruffino, non documentato nella sua fondatezza ma molto diffuso nei primi secoli, si riferisce proprio a questa formula e contiene un messaggio: la continuità fra la Fede degli Apostoli e il "Simbolo" risalente con sicurezza alla fine del IV secolo.

 

"SIMBOLO"

Due sono le radici di derivazione del termine:

1. Simbolum (dal greco: sÚmbolon) = 'segno distintivo';

2. Collatio (dal greco: sumbol») = 'raccolta';

Tutte e due si addicono al testo di professione di Fede; Il primo in quanto segno distintivo della Fede del Cristiano, in quanto testo ufficiale e autorevole; Il secondo in quanto raccoglie i diversi contenuti della Fede, ma anche in quanto unisce e accomuna i credenti che professano quella stessa Fede.

Questa antologia di testi di "professione di Fede", a partire dai libri del Nuovo testamento ai nostri giorni non si prefigge uno studio teologico, nè liturgico, ma solo una raccolta significativa dalla quale possono emergere almeno tre conclusioni:

 

r La prima è il fatto stesso di una successione di continuità nei contenuti della Fede, sempre più articolati e rispondenti alle diverse esigenze poste nelle diverse epoche storiche;

r I Cristiani, fin dalla prima generazione, sentono l'esigenza di una "Regola della Fede" per indicare in modo autorevole ed ufficiale i contenuti e i modi del loro "Credere";

r Immutabili nei contenuti ma variabili nel linguaggio, rispondente ai diversi contesti culturali in cui i cristiani vivono.