Parrocchia di S. Ambrogio

in Mignanego (GE)

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Le Beatitudini... Oggi

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Gesù, seduto sul monte, ammaestra così i suoi discepoli: «Fortunati... felici... beati... benedetti... coloro che sono poveri... afflitti... miti... giusti... misericordiosi... puri... portatori di pace...

e coloro che sono perseguitati».

 

Che senso hanno queste espressioni in bocca a Gesù?

Sono la brillante utopia di un giovane rabbi destinata a esaltare e illudere gli ascoltatori?

O sono soltanto pagine di saggezza destinate alla contemplazione personale?

Oppure sono una forte provocazione rispetto al modo di vivere, di pensare,

di fare politica, di fare economia?

 

È forse questa la vera «rivoluzione culturale» che capovolge il modo di vivere della società?

È la rivolta di coloro che sono «schiavi» di ideologie, di mode e di abitudini?

Nel discorso della montagna Gesù non scrive un codice di moralità

in base a cui giudicare ciò che è buono o no.

Dà invece forti motivazioni per la vita sotto forma di beatitudini. Le beatitudini «sono una specie di autoritratto di Cristo, sono un invito alla sua sequela e alla comunione di vita con Lui» (Veritatis splendor 16), e insieme descrivono i lineamenti del cristiano.

 

 

CONFRONTARSI CON LE «BEATITUDINI»

 

Le beatitudini del Vangelo

toccano situazioni e realtà diverse,

che però convergono in un punto:

l'uomo è beato (= felice)

solo se dà il primo posto a Dio.

Il testo delle beatitudini mostra

l'originalità e la forza dei seguaci di Gesù,

nel confronto con gli scribi e i farisei di allora,

e con i tiepidi credenti o miscredenti di oggi.

In che misura vivere le beatitudini?

«Se date il saluto soltanto ai vostri fratelli,

che cosa fate di straordinario?».

Fanno così anche i pagani...

«Siate perfetti come perfetto

è il Padre vostro celeste» (Mt 5,47s).

La perfezione voluta da Gesù consiste

nel dedicarsi totalmente a Dio.

Occorre compiere questo capovolgimento radicale,

non più guardare a se stessi per stabilire

la direzione e la misura del proprio vivere,

ma guardare al modo con il quale Dio

si rapporta con gli uomini.

Le beatitudini di Matteo non descrivono

otto diverse figure spirituali, ma una sola: Gesù,

che non ha soltanto proclamato le beatitudini,

ma le ha vissute.

L'uomo delle beatitudini è il cristiano

che segue il modello Cristo, in contrasto

con i vari modelli che prendono l'egoismo

come unità di misura.

Nelle beatitudini Gesù dichiara

chi sono coloro che si trovano

nella situazione più propizia

per ricevere il Regno di Dio.

 

 

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