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Mignanego (GE) |
La preghiera dei SALMI |
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Salmi dell'alleanza 1 - 37 - 50 - 77 - 78 - 81 - 95 - 100
- 105 -111 - 112 - 114 - 115 - 135 - 136 - 145. L'alleanza é la spina dorsale del
Vecchio Testamento: Israele ha lentamente scoperto la fedeltà di Dio e l'esigenza
di rispondere a questa fedeltà. E poiché il senso dell'alleanza tocca
profondamente la vita, non c'è da stupirsi che la preghiera sia abbondante su
questo tema. In questi Salmi la preghiera si fa più precisa: é indispensabile
ritornare all'essenziale, alla chiamata, alla vocazione, e si prega per non
dimenticare. Consideriamo un Salmo recitato ogni
giorno nella liturgia della Chiesa. Salmo
95 1Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. 2Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia. 3Poiché grande Dio è il Signore, grande re sopra tutti gli dei. 4Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti. 5Suo è il mare, egli l`ha fatto, le sue mani hanno plasmato la terra. 6Venite, prostràti adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. 7Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. 8Ascoltate oggi la sua voce: «Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, 9dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere. 10Per quarant`anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie; 11perciò ho giurato nel mio sdegno: Non entreranno nel luogo del mio riposo». È probabile che ci fossero delle
liturgie per rinnovare l'alleanza. vv. 1-2:Venite, applaudiamo al Signore,
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per
rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia. È l'invito alla festa. vv. 3-5: Poiché grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi. Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti. Suo è il mare, egli l'ha fatto, le sue mani
hanno plasmato la terra. La festa ha senso perché solo Dio é
Dio. vv. 6-7: 6 Venite, prostrati adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. 'Egli è il nostro Dio, e
noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. La festa celebra il
"nostro" Dio. vv. 8-9: Ascoltate oggi la sua voce.
"Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel
deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova, pur avendo
visto le mie opere. Il ricordo della generazione infedele
é salutare. Che annuncio ci porgono questi salmi?
L'alleanza non é mai perfettamente compiuta, saremo sempre nell'attesa. Nel frattempo deve essere viva in noi
la richiesta della Fedeltà perché Dio realizzi in noi la sua volontà e ci
liberi dalle mormorazioni e dalla disobbedienza alla sua parola. Ed ora alcune considerazioni sulla
nostra vita di preghiera. Prima di tutto siamo convinti della
necessità della preghiera? Se é vero, come é vero, che Dio é origine della
nostra vita e fondamento del nostro essere, come si può pensare che la
preghiera é una forma di suggestione? Cerchiamo allora di vedere
concretamente quanto tempo diamo alla preghiera. Quando preghiamo, oltre alla
difficoltà solita, se ne aggiunge un'altra: noi non sappiamo cosa domandare e
cosa sia bene per noi. l Salmi ci educano a chiedere le cose vere, i veri
doni che Dio non potrà rifiutarci. Nella nostra tradizione occidentale
non esistono tecniche vere e proprie, metodi per pregare. Con i Salmi siamo
in tutta semplicità di fronte a Dio che conosce le profondità e le
contraddizioni del cuore umano, che conosce l'uomo nella sua esperienza
concreta di gioia e dolore. Questo significa che l'atteggiamento
fondamentale della preghiera é quello della povertà. Per pregare bisogna
essere poveri dentro, senza pretese e senza vanità, per stare davanti al
Signore così come siamo. Secondo quanto abbiamo già detto é la
nostra stessa vita che può diventare preghiera. Con i Salmi interroghiamoci
sulla nostra preghiera di intercessione: tutti i versetti che parlano di
lamento, di morte, di odio e di violenza, per noi non sono altro che un
invito a portare il dolore del mondo. Forse ora cominciamo a capire meglio
perché certi Salmi hanno bisogno di un esplicito riferimento al Cristo. Il
Cristo ha vissuto proprio il grido di tutti i poveri, é Lui il Giusto
perseguitato. E con la sua resurrezione ci ha detto che Dio non é dalla parte
della morte, cioè del violento, del potente. Certi salmi, pregati nel Cristo,
diventano un vero atto di fede nella sofferenza, cioè nella sua forza
redentiva per il bene dell'umanità. [tratto da:
"SHALOM" di Giuseppe Florio - Ed. Queriniana] |