Parrocchia di S. Ambrogio

  in Mignanego (GE)

 

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di Albina Ticchi

 

 

 

 

 

 

 

 

LA PIOGGIA

 

Oh pioggia

indispensabile e preziosa,

ma perché a volte

scendi troppo copiosa?

Quando sembra che il ciel

tocchi la terra…

ti assicuro,

mi sento impaurita!

 

Guardo il fiume rigonfio e minaccioso,

guardo la strada a tratti allagata e tremo,

tremo come se fossi infreddolita.

 

Pioggia,oh sorella pioggia,

per favore, ritrovala tua calma

e il tuo lento cadere.

Lascia che il sole faccia capolino

attraverso gli squarci di sereno.

 

 

 

LA STRADA STRETTA

 

Non lontano dalla casa natia      

c’era una strada detta  Stradastretta;

un verde viottolino di campagna

che mi ricorda la fanciullezza.

Mi dava un grande senso di ricchezza,

come se nascondesse dei tesori!

Se pioveva diventava un ruscello

e i ciottoli bagnati dalla pioggia

apparivan lucenti e levigati.

 

Ve n’eran grigi, color terracotta…

oppure bianchi somiglianti al sale.

C’eran rose di bosco, biancospino,

il pero, il sorbo e…tante cose ancora.

Nelle nostre mani di bambine

le bacche diventavano collane

e le ghiande

corone da regine.

Ogni cespuglio per noi era adatto

per poter giocare a nascondino.

 

Intrecciavamo allegre scorribande;

le facce rosse dal divertimento…

Perfino il cane s’intrufolava

seguendo ogni nostro movimento.

E poi, c’era la piccola sorgente

dove andavamo a spegnere la sete

facendoci tazza con le mani.

Oh, quante cose ci sapeva dare

la Stradastretta

per poter giocare!

Anche adesso che il tempo è passato

mi restano i ricordi

per sognarla.

 

 

 

 

 

 

 

AL CALAR DELLA SERA

 

 Il sole ormai sta calando

dietro i rami del pino,

i raggi lucenti raggiungono

la siepe del biancospino.

 

Pulviscolo lieve e dorato

volteggia nell’aria e s’infrange

sui piccoli fiori azzurrini

di salvia e di rosmarino.

 

S’ode ancora il cantar degli uccelli,

ma il vento impigrito ormai tace.

E’ bello godersi la pace

di questo calar della sera.

 

E’ bello sentire la brezza

che ardita mi passa vicino,

mi sfiora con una carezza

per poi proseguire lontano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAPIRSI

 

Tante volte ho creduto

di non contare niente,

altre volte, ho pensato

di non valere niente.

Poi, ho vagliato i pensieri

e li ho uniti alle tante emozioni

che sentivo  improvvise nel cuore.

Solo allora ho capito

che imparando ad avere

più fiducia in se stessi

si assapora una gioia speciale.

 

 

 

 

 

 

 

CASTELLI  IN  ARIA

 

Lavorando con la fantasia

ho costruito i miei castelli in aria,

dove soltanto in sogno

posso entrare,

per sentirmi appagata

e per fantasticare.

Nei miei castelli

si entra per la porta principale

che non conosce chiavi

e non ha serrature;

chi vuole entra e fa quello che vuole:

la piena libertà

induce ognuno a comportarsi bene.

 

I miei castelli

sono forniti di spaziosi parchi,

viali alberati, fontane d’acqua fresca

e fiori, tanti fiori…

Ma forse è giunta l’ora di svegliarsi

e smettere di far castelli in aria.

Scuoto la testa abbozzando un sorriso,

perché mi sono accorta

di aver fantasticato il Paradiso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’INCUBO

 

Una cosa impalpabile e sottile

s’insinua dentro me, è la paura

dell’incubo che già sento vicino.

Sono protetta da una coltre calda,

ma l’incubo l’afferra per un lembo,

la tira via e il freddo che m’assale

è qualcosa che assomiglia un po’ alla morte.

Tremendo, lui continua ad assillarmi

col suo rumoreggiare molesto,

mentr’io non posso tapparmi le orecchie

nell’immobilità a cui m’ ha costretta.

Vorrei piangere, vorrei poter sentire

il sollievo che le lacrime san dare,

ma gli occhi restan sterili ed asciutti.

Solo la mente è lucida

e già prepara un piano di difesa.

Per vincere l’intruso e il suo gelo

mi ritrovo a invocare

la forza dell’amore.

L’amor di Dio, l’amor del mondo intero

e tutto il bene dell’amore mio.

Ecco, riprende il battito del cuore,       

il sangue torna a pulsare nelle vene:

mi muovo appena, ma ormai lo sento

che finalmente l’incubo è finito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LUCE

 

Come una foglia strappata dal vento

cade e si posa a terra,

ma,  lo spirito torna a sollevarsi

e intraprende il cammino

verso il cielo.

Lo solleva la fede,

a guidarlo è la speranza

e la distanza s’annulla

per raggiungere la mèta.

             

Il buio dell’ignoto

è rischiarato dalle stelle

che così fulgenti e belle,

sembrano salutarlo.

Mentre il mondo

pian piano si allontana…

una  Luce Divina

si avvicina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

      ATTIMI DI GIOIA

 

Mi capita spesso di provare

attimi di gioia

improvvisi e senza una ragione,

come un lampo di luce

che s’accende nel cuore;

un flash intenso come una fiammata

che quasi m’impedisce di pensare.

Mi sforzo per cercare di capire

ma con un vago senso di sgomento,

perché alle domande che mi pongo

non sempre so trovare la risposta.

Eppure, li conosco i sentimenti,

so che cosa vuol dire provare la dolcezza,

so bene che significa l’amore

e il calor che sa dar la tenerezza.

Però conosco bene anche il dolore,

che fa precipitar nella tristezza  

ed apparir come spento il sole…

tanto da non saper più come fare!

E allora mi ritrovo a meditare   

sul mistero dell’esistenza,

a volte sovrastata dal dolore

altre confortata

da attimi di gioia.